mercoledì 23 febbraio 2011

PIOGGIA



Ad ogni ora
il silenzio parla
con voce diversa

ad ogni ora
le ombre segrete
m’avvolgono diverse

ad ogni ora
la pioggia notturna
aggiunge un suo
splendore al selciato

gocce che scoppiano
si spaccano

e poi

sciolte si sommergono
in silenzio

(Ute Margaret Staine)

Se tu mi guardi



Se tu mi guardi con i tuoi occhi
dai quali mi viene incontro la tenerezza
e se io guardandoti con i miei occhi
ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole,
in questo scambio silenzioso
che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare,
in questo penetrare l’uno nell’altro
nel tempo con benevolenza,
ci è dato tessere la reciprocità di questo amore
e forse la gratuità.

(Pablo Neruda)

domenica 20 febbraio 2011

L'allegria


(Robert Delaunay - Ritmo)

E improvvisa, inattesa,
fortuita, l'allegria.
Da sola, perché volle,
è venuta. Così verticale,
così grazia insperata
così dono a sorpresa,
che non posso credere
che sia per me.
Mi guardo intorno,
cerco. Di chi sarà?

.....

Ma non importa, ormai.
Sta con me, mi trascina.
Mi sradica dal dubbio.
Sorride, possibile;
prende forma di baci,
di braccia, verso di me;
finge d'esser mia.
Andrò, andrò da lei
ad amarci, a vivere
tremando di futuro,
a sentirla veloce,
secondi, secoli, eternità,
niente. E l'amerò
tanto, che quando verrà
qualcuno
- e non lo si vedrà,
non si potranno udire i suoi
passi - a richiederla
(è il suo padrone, era sua),
quando la condurranno,
docile, al suo destino,
lei si volterà indietro
a guardarmi.
E vedrò
che ora è mia, finalmente.

(Pedro Salinas)

lunedì 7 febbraio 2011

Lo splendido violino verde



E' tanto che non ti scrivo. Non ho tue notizie.
Ma sempre
spero che un giorno o l'altro tu possa tornare
nella città che hai cantato.
Come stupide navi si dissolvono gli anni.
Io recito al Wolker. Sono serena. Il passato
lo tengo lontano, sui margini, come un intruso.
C'è solo un filo di ignobile malinconia,
che trapela talvolta di sotto una porta,
ma io riesco a tagliarlo, fingendomi ottusa
e decrepita come una mummia di Strindberg.
La primavera ha inondato di bionde forsythie
la piccola casa in cui vivo, in cui studio le parti.
Com'è duro parlarsi a distanza,
quando l'armadio del cuore
vorrebbe aprirsi in un fiotto di chiacchiere.
Eppure vedrai, se verrai: dopo secoli
non avremo che dirci, vi sarà solo un attònito,
goffo, appallottolato, bruciante silenzio.

(Angelo Maria Ripellino)