Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci
con bastoni e il mio corpo è nero di lividi
come un pezzo di legno bruciacchiato.
A volte ci gettano qualche carota cruda,
una barbabietola ed è una vergogna:
ci si batte per averne un pezzetto e perfino
qualche foglia.
L'altro giorno due ragazzi sono scappati,
allora ci hanno messo in fila e ogni quinto
della fila veniva fucilato...
lo non ero la quinta, ma so che non uscirò viva
da qui.
Dico addio a tutti, cara mamma, caro papà,
mie sorelle, miei fratelli, e piango...
(Dalla lettera di una giovane russa, Ljubka Sevstova,
scritta poco prima di essere fucilata)
3 commenti:
Ho seguito la diretta di radio3, il giorno 27 gennaio. le testimonianze sono state strazianti e ancora mi chiedo come si è giunti a tanto senza che qualcuno intervenisse. Mi chiedo anche che persone sono quelle che hanno progettato a tavolino queste infamie.
Ciao Fausta, un tenero abbraccio.
Sari
Straziante ricordo, bellissima testimonianza.
accidenti, che colpo al cuore... Graqzie. ti aspetto da me. http://odoreintensodicarta.com
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