giovedì 23 giugno 2011

Vicenda d'acque (da Parole)


La mia vita era come una cascata
inarcata nel vuoto;
la mia vita era tutta incoronata
di schiumate e di spruzzi.
Gridava la follia d’inabissarsi
in profondità cieca;
rombava la tortura di donarsi,
in veemente canto,
in offerta ruggente,
al vorace mistero del silenzio.


Ed ora la mia vita è come un lago
scavato nella roccia;
l’urlo della caduta è solo un vago
mormorio, dal profondo.
Oh, lascia ch’io m’allarghi in blandi cerchi
di glauca dolcezza:
lascia ch’io mi riposi dei soverchi
balzi e ch’io taccia, infine:
poi che una culla e un’eco
ho trovate nel vuoto e nel silenzio.

(Antonia Pozzi)

1 commento:

Sari ha detto...

Oh Fausta, com'è bella e vera questa poesia.
La poetessa, qui, non ricorda dei momenti in cui si vorrebbe fare, ancora, un chiasso di spruzzi... forse perchè subito ci si quieta, paghi delle profondità che ora si offrono al nostro maturo sguardo.
Buona domenica, cara. Un abbraccio.

Sari