martedì 24 dicembre 2013

È Natale...

Ho visto in una grotta nascere un bambino
Non aveva nulla,
se non l’amore grande dei suoi genitori.
Ma quanti bambini nascono e non hanno nulla
Neppure l’amore intorno a loro
…e non era Natale

Ho visto un uomo andare per le strade
A predicare l’amore
A donare il suo amore
Ma tanti uomini vivono
Per dedicare agli altri uomini la loro vita
….e non era Natale

Ho visto dietro quella grotta
Su quelle strade
Spuntare una Croce
Su cui un uomo – che era Dio
Ha accettato di essere inchiodato
Per aprirci la strada della Vita
….. ed ho capito


…...ed è Natale


venerdì 22 novembre 2013

Se avessi



Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

... "Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

Gianni Rodari

mercoledì 25 settembre 2013

BALLATA DELLE DONNE



Quando ci penso, che il tempo è passato,

le vecchie madri che ci hanno portato,

poi le ragazze, che furono amore,

e poi le mogli e le figlie e le nuore,

femmina penso, se penso una gioia:

pensarci il maschio, ci penso la noia.



Quando ci penso, che il tempo è venuto,

la partigiana che qui ha combattuto,

quella colpita, ferita una volta,

e quella morta, che abbiamo sepolta,

femmina penso, se penso la pace:

pensarci il maschio, pensare non piace.


Quando ci penso, che il tempo ritorna,

che arriva il giorno che il giorno raggiorna,

penso che è culla una pancia di donna,

e casa è pancia che tiene una gonna,

e pancia è cassa, che viene al finire,

che arriva il giorno che si va a dormire.



Perché la donna non è cielo, è terra

carne di terra che non vuole guerra:

è questa terra, che io fui seminato,

vita ho vissuto che dentro ho piantato,

qui cerco il caldo che il cuore ci sente,

la lunga notte che divento niente.



Femmina penso, se penso l'umano

la mia compagna, ti prendo per mano

(Edoardo Sanguineti).



mercoledì 21 agosto 2013

Datemi

Datemi un crepuscolo


e una spiaggia

una spiaggia

e passi senza peso

altro...

che non sia

quello dell'ombra.



Non fatemi piangere

datemi

vi prego

un crepuscolo una

spiaggia infinita e orme

di gabbiani

da inseguire e nodi di vita

da sciogliere

senza rimpianti

dalle umide reti

di sogni

tirate vuote a riva.



Pregate

che il mio piede

errante

non conosca

l'aguzza spina

che il riccio

lascia a lutto

e non mi fermi il passo!



[Sa Cantadora]





martedì 16 luglio 2013

Du vecchiarelli






Sotto casa ce sta

'n mozzico de giardinetto,

ce so 'n paro de panchine

sgangerate e sverniciate.

Quanno sorte er sole

du vecchiarelli se scallano

accosto accosto.

Li vedo spesso e sento

che borbottano tra de loro.

-Rosetta mia, guarda

sto portafojo de pelle

e tutto conzumato

te l'aricordi me l'hai rigalato

quann'ero giovinotto

gajardo e bello.

Mo ciò sortanto du denti 'n bocca

e quarche capello su la capoccia

puro dentro sto portafojo

ce so sortanto du sordarelli

ammalappena sufficenti

p'arivà ar quindici der mese.

La sora Rosetta guarda

er marito drento l'occhi

'n sospiro stanco j'arisponne:

-Nun te preoccupà marito mio

'n giorno magni te

e 'n giorno magno io.

Er vicchiarello je da 'na carezza

co la mano tremante,

s'aripone er portafojo

drento la saccoccia

eppoi co un gesto lento

s'abbraccica la su Rosetta.

Li du vecchiarelli s'arzeno

inzieme se pijano pe mano

e lemme lemme s'avviano

filici verzo casa.

Poesia della mia cara amica Franca Bassi


domenica 2 giugno 2013

Quadro







I miei pensieri somigliano stasera

a quest’acqua bambina

che corre a passettini d’argento

dietro tutte le barche.

L’ombra del promontorio,

sul bianco mare,

- bassa nota rauca

in questa sviolinata crepuscolare -

ha il colore abbrunato di un rimorso;

ma, sulla punta,

- nitido come uno squillo battagliero -

l’ansito del faro palpita,

anelando al largo.



(Antonia Pozzi, da Poesie inedite)

mercoledì 8 maggio 2013

AFRICA



I Bambini che verranno,

si aspettano un mondo migliore

senza guerre

... senza razzismo,

senza prigionia.

Si aspettano un mondo

che li accolga nella Pace,

e nell’armonia

nella libertà

e nella speranza.



(Agnese Ginocchio)

domenica 5 maggio 2013

So che stai leggendo


So che stai leggendo tardi questa


poesia, prima di lasciare l' ufficio

con l'abbagliante lampada gialla e la finestra nel buio

nell'apatia di un fabbricato sbiadito nella quiete

dopo l'ora di traffico. So che stai leggendo questa poesia

in piedi nella libreria lontano dall'oceano

in un giorno grigio di primavera, fiocchi sparsi di neve

spinti attraverso enormi spazi di pianure intorno a te.

So che stai leggendo questa poesia

in una stanza dove tanto è accaduto che non puoi sopportare

dove i vestiti giacciono sul letto in cumuli stagnanti

e la valigia aperta parla di fughe

ma non puoi ancora partire. So che stai leggendo questa poesia

mentre il treno della metropolitana perde velocità e prima di salire

le scale

verso un nuovo tipo d'amore

che la vita non ti ha mai concesso.

So che stai leggendo questa poesia alla luce

del televisore dove immagini mute saltano e scivolano

mentre tu attendi le telenotizie sull'intifada.

So che stai leggendo questa poesia in una sala d'attesa

di occhi che s'incontrano sì e no, d'identità con estranei.

So che stai leggendo questa poesia sotto la luce al neon

nel tedio e nella stanchezza dei giovani fuori gioco,

che si mettono fuori gioco quando sono ancora troppo giovani.

So che stai leggendo questa poesia con una vista non più buona, le spesse lenti ingigantiscono queste lettere oltre ogni significato però continui a leggere perché anche l'alfabeto è prezioso.

So che stai leggendo questa poesia mentre vai e vieni accanto alla stufa

scaldando il latte, sulla spalla un bambino che piange, un libro

nella mano

poiché la vita è breve e anche tu hai sete.

So che stai leggendo questa poesia non scritta nella tua lingua

indovinando alcune parole mentre altre continui a leggerle

e voglio sapere quali siano queste parole.

So che stai leggendo questa poesia mentre ascolti qualcosa,

diviso fra rabbia e speranza

ricominciando a fare di nuovo il lavoro che non puoi rifiutare.

So che stai leggendo questa poesia perché non rimane

nient'altro da leggere

là dove sei atterrato, completamente nudo.



(Adrienne Rich)

(Il quadro è di Charles Perugini)

sabato 4 maggio 2013





Vengo dal vasto mare, dalle cime de' monti,

ma non conosco il luogo lontano dove sono nato.

Al triste uccello porto messaggi di Primavera,

... in fondo al suo nido riverso gelsomini d'argento.

Rotolo sopra l'erba, e allo stelo del tulipano m'avvinghio,

e colori e profumi gli spremo nell'intimo seno;

e, a che non si pieghi a mie carezze il suo gambo,

soavissimo e lieve mi abbraccio al colle del fiore.

E quando il Poeta lamenta il dolor dell'Amica

alitando a fiotti, mi mescolo ai suoi melodiosi sospiri.



Muhammad Iqbal (Sialkot, attuale Pakistan 1877 - Lahore 1938)

martedì 26 marzo 2013

Sara' come tornare a casa







Appoggerò la testa alla tua spalla

fermandomi un attimo in questo vorticare,

mi accarezzerai lieve i capelli

lasciandovi un bacio a fior di labbra.



Appoggerò la testa alla tua spalla

un giorno, prima o poi,

mi stringerai leggero tra le braccia

mi abbandonerò sospirando



e sarà come tornare a casa

dopo un lungo lungo viaggio.

(Paola Surano)





venerdì 4 gennaio 2013

Holy Sonnets n°10




Morte non essere fiera, sebbene alcuni ti abbiano chiamata

potente e terribile, perché tu non lo sei,

perché coloro che tu pensi di sconfiggere,

non muoiono, povera morte, né tu mi puoi uccidere.

Dal riposo e dal sonno, che non sono altro che tue immagini,

molto piacere, quindi da te un piacere molto maggiore si deve trarre,

e più in fretta i nostri migliori uomini se ne vanno con te,

riposo per le loro ossa e liberazione dell’anima.

Tu sei schiava del Destino, del caso, del re, e degli uomini disperati,

e convivi con il veleno, la guerra e la malattia,

e il papavero o gli incantesimi ci fanno dormire altrettanto

e meglio del tuo colpo; allora perché ti gonfi?

Dopo un breve sonno, ci svegliamo per l’eternità.

E la Morte non ci sarà più; Morte, tu morirai.

(John Donne)