sabato 26 dicembre 2009

DIO IN FSCE


E così, Dio scomparso, che voglio averti.

Piccolo cembalo di farina per il neonato.

Brezza e materia unite nell'espressione esatta

per amor della carne che non sa il tuo nome.

E così, forma breve d'ineffabile rumore,

Dio in fasce, Cristo minuscolo ed eterno,

mille volte ripetuto, morto, crocifisso,

dall'impura parola dell’uomo che suda.

Federico Garcia Lorca

martedì 1 dicembre 2009

L'UOMO SOLO


L'uomo solo ascolta la voce calma

con lo sguardo socchiuso,

quasi un respiro gli alitasse sul volto,

un respiro amico che risale,

incredibile, dal tempo andato.


L'uomo solo ascolta la voce antica

che i suoi padri, nei tempi, hanno udito, chiara

e raccolta, una voce che come il verde

degli stagni e dei colli incupisce a sera.


L'uomo solo conosce una voce d'ombra,

carezzante, che sgorga nei toni calmi

di una polla segreta: la beve intento,

occhi chiusi, e non pare che l'abbia accanto.


E' la voce che un giorno ha fermato il padre

di suo padre, e ciascuno del sangue morto.

Una voce di donna che suona segreta

sulla soglia di casa, al cadere del buio.

(Cesare Pavese)

lunedì 23 novembre 2009

OSSI DI SEPPIA


So l'ora in cui la faccia più impassibile

è traversata da una cruda smorfia:

s'è svelata per poco una pena invisibile.

Ciò non vede la gente nell'affollato corso.

Voi, mie parole, tradite invano il morso secreto,

il vento che nel cuore soffia.

La piú vera ragione è di chi tace.

Il canto che singhiozza è un canto di pace.

(Eugenio Montale)

mercoledì 4 novembre 2009

dai Canti


Camminando, sulle foglie cadute dagli alberi…….

XXXV - IMITAZIONE


Lungi dal proprio ramo,

Povera foglia frale,

Dove vai tu? - Dal faggio

Là dov'io nacqui, mi divise il vento.

Esso, tornando, a volo

Dal bosco alla campagna,

Dalla valle mi porta alla montagna.

Seco perpetuamente

Vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.

Vo dove ogni altra cosa,

Dove naturalmente

Va la foglia di rosa,

E la foglia d'alloro

(Giacomo Leopardi – dai Canti)

martedì 3 novembre 2009

SOLTANTO


Soltanto, amore mio,

se ti nevicava addosso

o se veniva giù la pioggia

tu mi battevi il muro dolcemente

e mi dicevi: "Ancor per questa notte

sola e poi vo' via".

Con quelle notti facemmo quattr'anni,

quattro anni spariti in un momento

perché un giorno, chissà dove raccolta

mi portasti la valigia dell'addio.

(Alda Merini, da Poesie da camera d'albergo)

martedì 27 ottobre 2009

SE GUARDO



Se guardo la notte azzurra,

in neve di fiori di maggio

e i mondi e l'infinito andare,

io sento: io reco un pezzo di eternità

nel petto. E questo si dibatte e questo grida

e vuole essere lassù, con loro, in via...

.........................................................

L'anima è questo.



(Rainer Maria Rilke)




martedì 20 ottobre 2009




SAREI GIÀ ANDATO LONTANO





Sarei già andato lontano,


tanto lontano quanto è grande il mondo,


se non mi trattenessero le stelle


che hanno legato il mio al tuo destino,


così che solo in te posso conoscermi.


E la poesia, i sogni, il desiderio,


tutto mi spinge a te, alla tua natura,


e dalla tua dipende la mia vita.




Johann Wolfgang von Goethe

mercoledì 14 ottobre 2009

RAGGI DI SOLE NEL BOSCO


I raggi dorati del sole al tramonto
riempiono il bosco
di magica luce
Lontano dai rumori del mondo
ascolto
dimentica di me stessa
il vivo silenzio
di quella quieta selva
Improvvisamente
come per incanto
la realtà si cristallizza
in un magico istante senza tempo,
l’anima si riempie
di bellezza viva,
ed estasiata sento
del bosco
l’eterno respiro…
Serena mi perdo in quel soffio sublime
che soave mi parla
di ciò che da sempre dura
e in quel mistico attimo
incantato di Eterno
il bosco mi sussurra
il segreto delle cose…
Ma il grido di un’aquila lacera
improvviso
il silenzio
Si spezza per sempre quel magico istante,
e il tempo riprende a scorrere
come un’acqua tranquilla di ruscello
Sta tramontando il sole dietro le cime
Nell’ombrosa frescura della quieta selva
mi accorgo
un po’ smarrita
del bosco che si svuota
lentamente
di luce
E sento in fondo all’anima
un’intensa sete mai sopita
per quel fragile,
fugace,
appena sfiorato e già perduto
istante d’Assoluto.

Dal blog di PANDA Pocahontas che mi ha gentilmente permesso di pubblicarlo qui...a casa mia

lunedì 21 settembre 2009




AMORE

L'amore,

sostantivo,

molto sostantivo,

singolare,

di genere ne' femminile ne' maschile,

di genere indifeso.

Plurale

gli amori indifesi.

La paura,

sostantivo,

all'inizio singolare

e poi plurale:

le paure.

le paure di tutto d'ora in poi.

Il ricordo,

nome proprio della tristezza,

singolare,

soltanto singolare,

e indeclinabile.

Il ricordo, il ricordo, il ricordo.

La notte,

sostantivo,

di genere femminile,

singolare.

Plurale

le notti.

Le notti d'ora in poi.

(Kikì Dimulà)

lunedì 3 agosto 2009


NOTTE D’ESTATE

Calda è la notte.

A guisa di scintille,

che sprizzano dal ferro arroventato

sotto i colpi del maglio,

a mille a mille

volteggiano le lucciole nel prato.

Fluttua nell' acque nitide e tranquille

dell'Astichel la luna:

in ogni lato

posan l'aure e le fronde,

e dalle ville

odi appena venir qualche latrato.

Di tetto in tetto

con infausto grido

svolazza la civetta insidiando

de'non piumati rondinini al nido;

ma, come sopraffatto a tanta pace

della terra e del ciel,

di quando in quando

manda un gorgheggio l'usignolo

e tace.

Giacomo Zanella

domenica 26 luglio 2009


E PREGARE


E pregare: noi siamo come sassi, Iddio,
polvere di strade: passeranno
gli altri su di noi e su gli altri
gli altri, fino all’ultimo giro.
Un’anima hanno le pietre,
un cuore, un destino pietoso.
Saranno domani prigioni e case
O mense d’altari ove sanguina
In attrito di morte la Vita.
Polvere saranno, alla fine,
con la cenere degli uomini.
Cristo il solo confine immobile,
l’abisso ove s’annulla l’eterno
e non ha più onda il tempo.
La mia ragione invece
È una scogliera sull’infinito.

Davide Maria Turoldo

martedì 30 giugno 2009



AIKU



Luna d'estate:


perduto nell'erba lo sguardo


del guardiano del tempio




(Yosa Buson)

lunedì 29 giugno 2009


IMBUTI AL CONTRARIO


by maxtraetto (17/06/2009 - 13:26)

Sta nevicando
sui miei pensieri.
Una staccionata
di pali scheggiati
racchiude
la mia stanchezza.
Inseguo regole difficili
diluite con inganno
da persone vuote
che le imbottigliano
con imbuti al contrario.

domenica 28 giugno 2009


LA ROSELLINA



Nota a nessuno è questa rosellina –

Pellegrina sarebbe.

Se non l’avessi io tolta dalle strade

E raccolta per te.

Ne sentirà l’assenza solo un’ape –

Soltanto una farfalla,

Che da viaggio lontano s’affretta –

Per giacerle sul seno –

Solo un uccello se ne stupirà –

Solo una brezza ne sospirerà –

Ah rosellina – per chi è come te

È facile morire!



E. Dickinson

Approva nella natura

quello che non capisci

e loda questa ignoranza,

perché ciò che l'uomo non ha razionalizzato

non ha distrutto.

Fai le domande che non hanno risposta.

Investi nel millennio.

Pianta sequoie.

Sostieni che il tuo raccolto principale

è la foresta che non hai piantato

e che non vivrai per raccogliere.

Afferma che le foglie

quando si decompongono

diventano fertilità:

chiama questo "profitto".

Una profezia così si avvera sempre.

Poni la tua fiducia

nei cinque centimetri di humus

che si formeranno sotto gli alberi

ogni mille anni

Wendell Berry

AMICIZIA



Amicizia ancora ci raccolga

dagli amari deserti

e come ago infallibilmente fisso

ci attiri al polo dei salvati:

fede compia il prodigio

che almeno Ragione risorga...

(David Maria Turoldo)

giovedì 21 maggio 2009


Funambolo

Fermo sulla corda dell'attesa,

il cuore in tumulto,

preda della vertigine,

aspetto i giorni che verranno,

ma a volte sospeso in equilibrio

sfido l'abisso su di un filo di speranza

e mi esibisco con quattro amici saltimbanchi,

mi commuovo con loro

se mi riesce di non cadere

nel vuoto senza rete.

Con la mente saltello sul filo

strappando attimi alla vita.


M. Agazzi

mercoledì 6 maggio 2009


Ed ecco…

Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:

un verde più nuovo dell'erba

che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,

piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo;

e sono quell'acqua di nube

che oggi rispecchia nei fossi

più azzurro il suo pezzo di cielo,

quel verde che spacca la scorza

che pure stanotte non c'era.

(Salvatore Quasimodo, Specchio)

venerdì 24 aprile 2009


Poesia


E subito riprende

Il viaggio

Come

Dopo il naufragio

Un superstite

Lupo di mare.


(Giuseppe Ungaretti)

giovedì 23 aprile 2009


Un sorriso

Un sorriso non costa niente e produce molto
arricchisce chi lo riceve,senza impoverire chi lo da.

Dura un solo istante,ma talvolta il suo ricordo è eterno.

Nessuno è così ricco da poter farne a meno,

nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.

Crea la felicità in casa,

è il segno tangibile dell'amicizia,

un sorriso da riposo a chi è stanco,

rende coraggio ai più scoraggiati,

non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,

perché è qualcosa di valore

solo nel momento in cui viene dato.

E se qualche volta incontrate qualcuno che non sa più sorridere,

siate generoso, dategli il vostro,

perché nessuno ha mai bisogno di un sorriso

quanto colui che non può regalarne ad altri.



(Gino Mazzella)

MARE AL MATTINO



Che io mi fermi qui;

per un'occhiata alla natura anch'io.

Di un cielo sgombro e del mare al mattino

il blu brillante con la gialla riva;

tuttobello e tutto in piena luce.

Che io mi fermi qui.

E mi illuda di aver visto

(certo che ho visto, in quell'attimo di sosta)

non vittima anche qui dei miei abbagli

dei miei ricordi

dei miei fantasmi di lussuria.

Constantinos Kavafis

giovedì 9 aprile 2009


Pasqua


A festoni la grigia parietaria

come una bimba gracile s'affaccia

ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia tutto una minaccia

sul bosco triste, chi lo intrica il rovo

spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo

il richiamo di Pasqua empie la terra

con l'antica pia favola dell'ovo.


Guido Gozzano

mercoledì 8 aprile 2009


Aiku


Sulle sere serene

e i giorni silenziosi,

piogge di primavera

(Miora Chora)

venerdì 20 marzo 2009


SENZA PIU' PESO

da
IL SENTIMENTO DEL TEMPO
1934


Per un Iddio che rida come un bimbo,

Tanti gridi di passeri,

Tante danze nei rami,

Un'anima si fa senza più peso,

I prati hanno una tale tenerezza,

Tale pudore negli occhi rivive,

Le mani come foglie

S'incantano nell'aria...



Chi teme più, chi giudica?

(Giuseppe Ungaretti)

martedì 24 febbraio 2009



.... due versi, una poesia!


Un'immagine ignota dell'ombra

è evocata da un'immagine nota della luce.

(René Magritte)

martedì 10 febbraio 2009

Letto sul blog "Terres de femmes"







VEDREMO DOMENICA


(Tema dell'addio)





In te si radunano tutte le morti, tutti



i vetri spezzati, le pagine secche, gli squilibri del pensiero,



si radunano in te, colpevole



di tutte le morti, incompiuta e colpevole,



nella veglia di tutte le madri, nella tua



immobile. Si radunano lì, nelle tue



deboli mani. Sono morte le mele di questo mercato,



queste poesie tornano nella loro grammatica,



nella stanza d’albergo, nella baracca



di ció che non si unisce, anime senza sosta,



labbra invecchiate, scorza strappa al tronco.



Sono morte. Si ridunano lì. Hanno sbagliato,



hanno sbagliato l’operazione.

giovedì 5 febbraio 2009



Crepuscolo autunnale:


da solo faccio visita


a un'altra solitudine



(aiku di Yosa Buson)

lunedì 26 gennaio 2009

Shoah


_27 gennaio 2009____________


Nero latte dell’alba lo beviamo la sera

lo beviamo a mezzogiorno e al mattino

lo beviamo la notte beviamo e beviamo

scaviamo una tomba nell’aria

là non si giace stretti

Nella casa abita un uomo

che gioca con i serpenti che scrive

che scrive all’imbrunire in Germania

i tuoi capelli d’oro Margarete

lo scrive ed esce dinanzi a casa

e brillano le stelle

e fischia ai suoi mastini

fischia ai suoi ebrei

fa scavare una tomba nella terra

ci comanda ora suonate alla danza.

Nero latte dell’alba

ti beviamo la notte

ti beviamo al mattino e a mezzogiorno

ti beviamo la sera

beviamo e beviamo

Nella casa abita un uomo

che gioca con i serpenti che scrive

che scrive all’imbrunire in Germania

i tuoi capelli d’oro Margarete

I tuoi capelli di cenere Sulamith

scaviamo una tomba nell’aria

là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno voi

e voi cantate e suonate

impugna il ferro alla cintura

lo brandisce i suoi occhi sono azzurri

spingete più a fondo le vanghe voi

e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte

ti beviamo a mezzogiorno e al mattino

ti beviamo la sera

beviamo e beviamo

nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete

i tuoi capelli di cenere Sulamith

lui gioca con i serpenti

Lui grida suonate più dolce la morte

la morte è un maestro tedesco

lui grida suonate più cupo i violini

e salirete come fumo nell’aria

e avrete una tomba nelle nubi

là non si giace stretti

Nero latte dell’alba

ti beviamo la notteti beviamo a mezzogiorno

la morte è un maestro tedesco

ti beviamo la sera

e la mattina beviamo e beviamo

la morte è un maestro tedesco

il suo occhio è azzurro

ti colpisce con palla di piombo

ti colpisce preciso

nella casa abita un uomo

i tuoi capelli d’oro Margarete

aizza i suoi mastini contro di noi

ci regala una tomba nell’aria

gioca con i serpenti e sogna la morte

è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete

i tuoi capelli di cenere Sulamith



_____________


di Paul Celan, da Antologia della poesia tedesca, Mondadori , 1991

mercoledì 21 gennaio 2009

POESIA


La piccola casa sotto gli alberi sul lago.

Dal tetto sale il fumo.

Se mancasse

Quanto sarebbero desolati

La casa, gli alberi, il lago!

(Bertold Brecht)

giovedì 15 gennaio 2009

da "Metà della vita"


POESIA


Ahimé, dove trovare, quando
E’ inverno, i fiori, e dove
Il raggio del sole,
E l’ombra della terra?
I muri stanno
Muti e freddi, nel vento
Stridono le bandiere.


F. Holderlin

lunedì 12 gennaio 2009

VALORE


VALORE

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .

Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.


Molti di questi valori non ho conosciuto.
(Erri De Luca)

domenica 11 gennaio 2009

A FABRIZIO


Sei sempre nel cuore...
Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro
a cielo ed amore
protetta da un filo spinato.
Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo.....
(Il suonatore Jones)
Grazie!

martedì 6 gennaio 2009

lunedì 5 gennaio 2009

Pablo Neruda



Poesia

Oggi lasciate
che io solo sia
felice
con tutti o senza tutti,
felice con l’erba
e la sabbia,
con l’aria
e la terra.

Felice

(Pablo Neruda)

venerdì 2 gennaio 2009